XXVI CG. Memoria viva della «grazia grande» (26 agosto 2021)

Ago 27, 2021 | Bacheca, Capitoli Generali, La Congregazione, XXVI Capitolo Generale

Nemi, Italia. 26 agosto 2021. C’è molto da guadagnare se permettiamo allo spazio abitativo di svelare i suoi misteri, quelli che sono spesso nascosti alla vista. Proprio oggi commemoriamo i centosessant’anni di uno di quei misteri vissuti dal nostro Padre Fondatore, la “grande grazia”, l’esperienza che il Signore gli concesse nel crepuscolo della sua vita terrena come culmine della sua lunga e profonda esperienza dell’Eucaristia.

E così iniziamo la giornata, grati per tanti doni: la Pasqua di uno dei nostri confratelli che tanto ha servito la Congregazione, P. Rafael María Serra Bove, cmf (Sanctus Paulus), soprattutto per il suo duro lavoro come postulatore della causa di beatificazione dei nostri martiri; il dono della vita che concede al nostro confratello P. Juan Carlos Bartra, cmf (superiore maggiore di Perù-Bolivia); la gioia dei nostri confratelli polacchi che celebrano oggi la Vergine di Czętochowa e, infine, per il dono di poter concludere oggi la prima parte di questo cammino capitolare, questa scoperta che ci aiuta a sintonizzarci con i camminatori accompagnati da Gesù.

Già nella sala capitolale abbiamo accolto i nostri confratelli dall’India che erano in quarantena prescrittiva. Seduti al tavolo presidenziale c’erano il presidente capitolare, P. Mathew Vattamattam, cmf, il vice presidente, P. Gonzalo Fernández, cmf, e il segretario, P. Joseba Kamiruaga, cmf, che ci hanno presentato diversi aspetti del governo durante questo mandato di sei anni, vale a dire:

la riorganizzazione della Congregazione, la formazione per la missione universale, l’interculturalità nella Congregazione e i temi sviluppati dalle commissioni precapitolari, come la missione intercongregata in Madagascar o le missioni interprovinciali, tra gli altri.

Nella seconda parte della mattinata il Governo Generale ha risposto alle domande che l’assemblea capitolare ha ritenuto opportuno fare dopo aver vissuto la fase di valutazione del capitolo. Inoltre, ogni membro del Governo Generale ha condiviso alcune delle sue esperienze più significative durante questo sessennio tra le quali hanno spiccato l’amore per la Congregazione, l’approfondimento nella fiducia e disponibilità a mettersi nelle mani di Dio, l’opportunità di incontrare e accompagnare i fratelli nelle periferie, il passaggio dal vivere la missione da una prospettiva locale a una universale, la consapevolezza che nostro Signore è il Dio delle opportunità e di potersi riconoscere come diverso e capace di lavorare in squadra. Inoltre, hanno sottolineato di aver potuto contemplare la bellezza della Congregazione e di aver imparato a non dare tanta importanza alle opere quanto alle persone.

Nella sua esperienza di Superiore Generale, P. Mathew Vattamattam ha sottolineato che “Poter servire la Congregazione mi ha permesso di sentirmi discepolo dello Spirito Santo. Sofferenza e amore vanno di pari passo. La nostra sofferenza è piccola quando vediamo ciò che i nostri fratelli e sorelle vivono in situazioni dolorose e, così, impariamo ad amare di più la nostra Congregazione. Senza essere radicati nell’amore del Signore, non possiamo discernere e accompagnare i nostri fratelli e sorelle. Il bello della nostra missione è donare la vita per i nostri fratelli e sorelle delle periferie”.

Gli ultimi momenti della mattinata sono stati dedicati a fare un riassunto e una revisione di quanto vissuto nella prima fase che si è conclusa, indicando il più saliente del metodo sinodale, narrativo e di apprezzamento.

La prima parte del pomeriggio è stata ricca di incontri, virtuali per circostanze evidenti, tra sorelle e confratelli dei diversi rami della Famiglia Clarettiana. Da diverse latitudini ci colleghiamo per condividere la sensazione e i desideri dell’andare camminando e anche per ripassare.

A questo incontro hanno partecipato [https://youtu.be/l8JnpHKfz3I] Maria del Mar Álvarez (direttrice generale di Filiación Cordimariana); Sr. Priscilla Latella e Sr. Cristina Ruberte (Consigliere generali delle Religiose di Maria Immacolata – Missionarie Clarettiane); Miguel Ángel Sosa (segretario generale dei Clarettiani laici); Sr. Anna. Dulcinea Ribero e Sr. Maria Fatima Naves (superiora e consigliera generale delle Missionarie di Sant’Antonio Maria Claret); María Gracia Barquero (superiora generale delle Missionarie dell’Istituzione Clarettiana); Sr. María Ciprian, Dania Alejandra Velázquez e Carmen Martínez (superiora e consigliera delle Missionarie Cordimariane) e Sr. Natività (superiora delle Missionarie di Maria Immacolata).

Tutte ci hanno spinto a rimanere audaci nell’amare coraggiosamente; nel dare particolare attenzione ai poveri; nel formare la consapevolezza dei cittadini nell’amicizia sociale e nella responsabilità politica; nel sognare in chiave familiare il dono che ci è stato in eredità; nell’essere seme di speranza in un mondo senza speranza, moltiplicando gli evangelizzatori che trasmettono il Vangelo, ed essere costruttori del Regno trasformando strutture ingiuste, denunciando con l’intenzione di convertire senza dimenticare le nostre proprie responsabilità.

Infine, chiudiamo la giornata celebrando l’Eucaristia [https://youtu.be/ByjueTzVpWA], animati dai nostri confratelli della Provincia del Brasile e presieduti da Monsignor Luis Ángel de las Heras Berzal, cmf, Vescovo di León (Spagna) che ci ha invitato così:

«[…] ricreiamo dunque la “missione” con tutta la Chiesa, popolo della fraternità e del cammino, che deve avvicinarsi sempre più al Regno di Dio e alla sua giustizia e deve allontanarsi dalle tirannie della divisione, dell’oppressione, dell’ombra e della morte».

 

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