Rispondendo a un appello definito “urgente” da Papa Francesco nella bolla di convocazione del Giubileo, diversi missionari clarettiani con importanti responsabilità all’interno della Congregazione si sono uniti a più di cento leader religiosi di tutto il mondo per chiedere ai governi del G20 di riconsiderare il debito che grava in modo sproporzionato sulle nazioni più povere del pianeta.
I ministri delle finanze del G20 si sono riuniti in Sudafrica, dove hanno ricevuto direttamente la petizione firmata da diversi cardinali della Chiesa cattolica e da importanti rappresentanti di altre confessioni cristiane, tra cui metodisti, luterani e presbiteriani. Questa campagna, fortemente sostenuta da Caritas Internationalis, ha ottenuto anche l’appoggio dei segretari generali del Consiglio Ecumenico delle Chiese, di vari consigli e commissioni delle conferenze episcopali cattoliche d’Europa, nonché di organizzazioni come Pax Christi International, CAFOD e VIVAT.

La petizione sottolinea l’urgenza del momento, poiché oltre il 40% della popolazione mondiale vive in paesi costretti a destinare più risorse al pagamento del debito che all’istruzione, alla sanità o alla prevenzione delle catastrofi climatiche. La campagna chiede la convocazione di una conferenza delle Nazioni Unite dedicata specificamente al tema e un maggiore impegno nella protezione dei più poveri e vulnerabili, spesso privati di servizi essenziali ed esposti alla fame.
Tra i firmatari figurano i Prefetti Generali della Spiritualità, dell’Economia e dell’Apostolato (Padri Sánchez Miranda, Tamargo e Belderrain, CMFF), così come i Coordinatori Generali della Segreteria di GPIC, della Procura Generale delle Missioni e del team della Congregazione presso le Nazioni Unite (Padri Llamas, Lord Winner e Rohan Dominic, CMFF).
La campagna per la revisione del debito, con il motto “Trasformare il debito in speranza”, continua e rimane aperta a chiunque voglia aderire personalmente.
Per maggiori informazioni: www.caritas.org
Fonte: Prefettura Generale dell’Apostolato
