Verso il XXVI Capitolo Generale: 06. Tempo di speranza

Dic 5, 2020 | Bacheca, Governo Generale

Cari confratelli:

Il P. Generale si è recato in India per presiedere il Capitolo della Provincia di Bangalore. Non tornerà a Roma prima della fine di questo mese di dicembre. Mi ha chiesto di fare una breve riflessione sul cammino di preparazione del XXVI Capitolo Generale a suo nome, seguendo il cammino dei cinque precedenti che egli stesso ci ha offerto in questi ultimi mesi.

Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia di Covid-19, molte comunità hanno già condotto “colloqui locali”. Alcuni Organismi hanno anche compiuto dei “colloqui zonali”. Altri, situati in paesi gravemente colpiti dalla malattia, hanno difficoltà a svolgerli. In un modo o nell’altro, è probabile che quasi tutti noi abbiamo già sperimentato il potere delle conversazioni, le novità che accadono quando sentiamo “altre” voci che non sono le solite e ci lasciamo interrogare o incoraggiare da loro. Ricordiamo che il percorso di preparazione per il prossimo Capitolo si ispira al cammino di Emmaus. La prima domanda che Gesù pone ai due discepoli che camminano scoraggiati di ritorno al loro paese è: “Di che parlavate lungo la strada?” Sentiamo anche noi la stessa domanda. Ci siamo proposti di “parlare” tenendo conto di tre cose:

• Tema sinodale. I clarettiani non camminano da soli. Facciamo parte di comunità ed Organismi. Siamo membri della Congregazione e della Chiesa. Quando ci apriamo agli altri, ci sono molte cose che iniziano ad essere rimosse e cambiano. È vero che la tentazione dell’installazione e dell’individualismo ci perseguita sempre, ma siamo persone chiamate a camminare e incontrarci. Qualcosa dentro di noi ci dice che questa è la giusta direzione, per quanto non sempre l’ approviamo.

• Tema dell’apprezzamento. I nostri problemi e le nostre malattie sono alla vista di tutti. La pandemia li ha solo affinati. Pertanto, dobbiamo sottolineare ciò che genera luce e vita perché in tutti noi ci sono semi di verità, bontà e bellezza seminati dallo Spirito di Dio. Se ci concentriamo solo su ciò che non va, è probabile che creiamo ambienti tossici che non ci aiutano a migliorare. Se vediamo ciò che funziona bene, moltiplicheremo l’energia e il desiderio di continuare a crescere come individui e comunità.

• Tema narrativo. Perché, invece di passare tanto tempo a riflettere o criticare, non ci dedichiamo un po’ di più a raccontare ciò che stiamo vivendo, a raccontare le piccole storie di ciò che lo Spirito di Dio fa in noi, nelle nostre comunità, nella nostra missione? La vita genera vita. Saremo sorpresi dall’enorme potere trasformativo che hanno i racconti. Dopo tutto, Gesù ci ha presentato il mistero del Regno di Dio attraverso storie brevi, belle e avvincenti: le parabole.
Le nostre “conversazioni” sono esercizi che ci permettono di allenarci per affrontare la vocazione missionaria. Siamo convinti che il Capitolo Generale sia già iniziato nella misura in cui abbiamo iniziato a conversare gli uni con gli altri sulla base di alcune domande che ci portano oltre la routine quotidiana e ci fanno sognare una Congregazione rinnovata.

Siamo in Avvento. Se ogni anno questo tempo c’ invita ad attendere la venuta del Signore, in quest’anno 2020, così pieno di ansia e incertezza, l’Avvento ci ricorda l’invito di Gesù ad “essere vigilanti” e “stare in piedi” perché il Signore non è lontano, cammina con noi, condivide le nostre difficoltà.
L’Avvento è anche il tempo liturgico dei grandi sogni. La Parola di Dio ci ricorda che “un germoglio spunterà dal tronco di Jesse” (Is 11,1), che il Signore dell’universo “preparerà per tutti i popoli, su questa montagna, un pranzo con cibi succulenti, con vini prelibati” (Is 25,6), che “abbiamo una città forte, munita di mura e bastioni per la sua difesa” (Is 26,1), che “donerà gli occhi ai ciechi , e aprirà le orecchie dei sordi; allora salterà lo zoppo come un cervo e canterà la lingua del muto” (Is 35,6). Senza sogni, non possiamo capire i disegni incomprensibili di Dio. Pertanto, nel nostro cammino di preparazione al Capitolo Generale, non limitiamoci ad analizzare ciò che ci accade, nemmeno a scoprire i semi della vita. Vogliamo sognare personalmente e in comune, aprire una breccia nella nostra vita affinché Dio non ci sorprenda con ciò che avverrà. La Congregazione dei prossimi anni non sarà solo futurum (frutto della nostra programmazione attuale), ma soprattutto adventus (l’arrivo del sorprendente dono di Dio).

Dal Governo Generale auguro a tutti voi un sereno Avvento, guidato dalla luce della Parola di Dio. E v’incoraggio a sfruttare al meglio le “conversazioni” lungo la strada in questa seconda tappa del cammino.

P. Gonzalo Fernández, CMF

Vicario Generale / Prefetto Generale di Spiritualità

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