Roma, Italia. Lontani dalla solita celebrazione della solennità di San Giuseppe, Compatrono della nostra Congregazione e Patrono della Curia Generalizia a Roma, la comunità e il Governo Generale hanno celebrato la festa in un tono diverso nel mezzo della pandemia di COVID-19. In solidarietà con coloro che soffrono e cercano l’aiuto di Dio, la Curia ha scelto di ricordare questo “uomo giusto” in modo diverso, che ha protetto la Madre e il Bambino da situazioni pericolose durante la sua vita.
La giornata è iniziata con le Lodi e la meditazione guidati dal Segretario Generale, P. Joseba Kamiruaga, CMF. Prima di mezzogiorno, i membri della comunità, divisi in due gruppi linguistici, hanno riflettuto sul Vangelo di Luca 12, 27-30 e hanno condiviso la loro apprensione, i sentimenti e pensieri su COVID-19 e la situazione attuale in Italia e nel mondo.
A mezzogiorno è stata celebrata la Santa Eucaristia, insieme ai membri della Comunità dei Parioli, della Provincia di Sanctus Paulus, nella cappella della Comunità della Curia Generalizia. È stata presieduta dal Padre Generale. Nell’omelia ha parlato del coraggio di San Giuseppe nel proteggere Gesù bambino e sua Madre durante i periodi turbolenti e di come ha accettato le situazioni che dovevano capitargli. Ha invitato tutti a guardare la sua persona in questo momento di pandemia virale. Ha ricordato tutti i membri della Congregazione che portano il nome di “José”, in particolare quelli che sono membri del Governo Generale (P. Joseph Mbungu-Mutu e Joseba Kamiruaga, CMFF) e P. José Hernández, CMF, Superiore locale e Parroco dei Parioli.
A causa del blocco attuato in tutta Italia, i membri delle altre due Case Generalizie, vale a dire Claretianum e Juridicum, non si sono incontrate in Curia come in passato. Non c’è stata, inoltre, la solita esposizione / discorso abituale nella celebrazione del 19 marzo. Invece, di notte, e dopo i vespri e la cena, la comunità si è connessa via Skype con il suo Superiore Locale, P. Vicente Sanz, CMF, che è in Spagna.
Alle ore 21:00, e online con il Papa e con tutta la Chiesa d’Italia, abbiamo pregato il Rosario organizzato dalla Conferenza episcopale italiana (CEI) per invocare la fine della pandemia di COVID-19.