Spagna. Il giorno 3 febbraio, con la Messa e le Lodi invochiamo lo Spirito Santo perché i Capitolari riescano nella elezione del Superiore Provinciale e di coloro che lo accompagneranno nel Governo Provinciale.
Alle 9,30 incomincia la prima sessione. Il P. Presidente sollecita, con le Costituzioni e il Direttorio alla mano, che tipo di
procedura vogliamo per l’elezione del nuovo Provinciale. Si decide per la formula in cui sono i Capitolari ad eleggere il nuovo Provinciale. Si invoca lo Spirito Santo con il canto del Veni Creator. Si leggono i nostri documenti riguardanti le qualità che deve avere il Superiore Provinciale. Per voto segreto è rieletto il P. Màxim Muñoz y Duran, che accetta ponendosi al servizio della Provincia per un nuovo sessennio. Il P. Presidente lo conferma. Ne segue un grande applauso e le congratulazioni di tutti i presenti. Poi ci rechiamo nella cripta del Tempio Sepolcro del padre Claret dove il P. Màxim fa la professione di fede per prendere possesso della carica, con davanti aperto il Vangelo di San Giovanni nel passo che dice: «Non vi chiamo più servi, ma amici».
All’ora di pranzo abbiamo benedetto la mensa con il canto “Agermanats anirem caminant”, a quattro voci, diretto dal P. Bru. Quindi pranzo di festa.
In serata, alle ore 16, nella sala capitolare, il P. Segretario legge i numeri delle Costituzioni e del Direttorio relativi alla nomina dei consiglieri e dell’economo provinciale. Il rieletto Provinciale, P. Màxim, fa la sua proposta sulla struttura di governo. E’ accettata la proposta. Procediamo alla elezione dei tre consiglieri-prefetti che risultano i seguenti:
P. Josep Armengol Torrent: Consigliere-Prefetto di Spiritualità e Formazione;
P. Josep Roca Alsina: consigliere-Prefetto di Apostolato;
P. Ramon Olomì Batlle: Consigliere-Prefetto di Economia.
I tre formeranno l’équipe di governo con il P. Màxim e animeranno la provincia di Catalogna durante il sessennio 2010-2016, con l’aiuto di Dio e della Buona Madre (foto)
A partire dalle ore 18 ci riuniamo con i laici clarettiani con cui andiamo condividendo progetti e speranze. Ci hanno interpellato per collaborare nella missione condivisa in tutti i luoghi ove sono presenti i clarettiani.
Hanno lavorato per gruppi su queste questioni e poi hanno aperto un dialogo fraterno.
Esse sono:
1. Come qualificare la relazione e il lavoro d’insieme fra i clarettiani e i laici? Siete soddisfatti? In che cosa si dovrebbe progredire?
2. Che cosa vi piacerebbe proporre ai Clarettiani di Catalogna riuniti in Capitolo?
3. Come vedete la crisi di vocazioni alla vita consacrata clarettiana? Come la si potrebbe affrontare nella nostra realtà clarettiana? (parrocchie, collegi,…).
Hanno risposto per gruppi e hanno letto e consegnato i messaggi.