Madrid, Spagna. La prestigiosa rivista spagnola “Vida Nueva” dedica il suo primo numero di febbraio 2012 al “Nuovo volto della Vita Consacrata”.
In questa edizione è stato pubblicato un articolo del P. Aquilino Bocos, cmf, intitolato: “Tratti emergenti di qualcosa di nuovo”. Fra le altre affermazioni, l’autore afferma: “Vi sono indizi di qualità della Vita Consacrata. Il primo e più vigoroso è la fedeltà di coloro che seguono Gesù ovunque egli si trovi”
Gli interessanti concetti che condivide il P. Aquilino sono una buona motivazione per questi giorni dedicati alla Vita Consacrata.
I lettori in spagnolo possono leggere l’articolo QUI.
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Traduzione italiana di P Luciano Brigui CMF:
Tratti emergenti di qualcosa di nuovo
In Europa e Nordamerica stiamo attraversando un inverno duro vocazionalmente. Con il bassissimo indice di natalità e il forte vento del secolarismo, il clima non è propizio per le vocazioni. Senza dubbio, sono abbondanti in Asia e Africa. Perché sembra che questo sia il segno del benessere della Vita Consacrata. Cioè, tutto va bene se ci sono molte vocazioni, ma tutto va male se non ci sono vocazioni. Ma pochi si ricordano che le vocazioni sono un dono di Dio. E pochi si azzardano a dire che la quantità non è sinonimo di qualità.
Lo Spirito Santo da i suoi doni quando vuole, a chi vuole e dove vuole. Poiché non cessa di agire nella sua Chiesa, anche il nostro è tempo di religiosi.
I tratti emergenti di una nuova Vita Consacrata sono molteplici. Alcuni hanno l’apparenza di spettacolarità. Altri sono più occulti, ma portano dentro la loro novità e ricchezza. Le nuove comunità sono regali che lo Spirito crea in questo deserto che attraversiamo.
Ma, come le carovane nel deserto, coloro che stanno portando il duro peso delle istituzioni, servitori della Chiesa e dell’umanità, sono i grandi ordini e gli istituti apostolici. Potendo anche, le altre istituzioni, contare su maggior personale.
Pure “l’olmo vecchio, spaccato dal sole e mezzo marcio, con le piogge di aprile ed il sole di maggio, ha gettato alcune foglie verdi” (A. Machado). Il rinnovamento da vita coi suoi frutti, sebbene nascosti.
Vi sono indizi di qualità della Vita Consacrata. Il primo e più vigoroso è la fedeltà di coloro che seguono Gesù ovunque egli si trovi. La Vita Religiosa è, in se stessa, un miracolo. Nessuno la può legittimare con lo sforzo umano e nessuno può sostenere per molto tempo questo stato di vita se non con la gratuità divina.
Si considerano discepoli e fratelli. Vedono i segni dei tempi, ascoltano la Parola di Dio e partecipano alla Eucarestia. Discernano la volontà di Dio in comunità. Superano la loro fragilità con la misericordia di Dio.
Coltivano la fraternità y stringono alleanze perché tutti gli uomini facciano del mondo la casa del Padre e di Maria, Madre dei viventi. Sanno che la loro missione è quella di condividere il dono e il compito ricevuto. Circola fra di loro con spontaneità il dialogo e la corresponsabilità.
Il proprio stile di vita è quello del buon samaritano. Cercatori di Dio e servitori degli esclusi dalla nostra società del benessere. Difficilmente li si può incasellare; sono creativi. Sempre inquieti e alla ricerca. Nulla li soddisfa e guardano sempre più in là. Non si conformano a nulla e sono liberi. Si sentono, perché lo sono, Chiesa e si può contare su di loro. C’è una sola condizione: che si cerchi il Regno di Dio.
Lo spirito missionario delle consacrate e dei consacrati offre fatti e frutti che danno vitalità alla Chiesa. In nessun altro momento della storia essa si è resa presente in tanti paesi del mondo come il presente. Negli angoli più appartati ed isolati, dove c’è fame e sete e dove le comodità umane sono nulle, per puro amor di Dio e del prossimo, vi sono religiose e religiosi.
Scommettono su una vita mistica, profetica e di martirio. Con mente aperta e cuore riconciliatore, percorrono le strade della interculturalità, digeriscono generazioni e collaborano con altri carismi e ministeri.
AQUILINO BOCOS MERINO CMF.
(Nel nº 2.787 di Vida Nueva.)