New Owerri, Nigeria. “Oggi inizia una grande opera”: con queste parole di sant’Antonio Maria Claret ai cinque sacerdoti riuniti intorno a lui in una piccola stanza del Seminario di Vic, il 16 luglio 1849, ebbe inizio la vita della Congregazione del Figlio Missionario del Cuore Immacolato di Maria (Missionari Clarettiani). L’iniziativa di Antonio Claret non fu un’iniziativa improvvisa. Aveva pensato a un momento opportuno, prima di tutto per preparare i sacerdoti alla predicazione del Vangelo, e poi per stare con coloro ai quali il Signore aveva dato lo stesso spirito, in modo che insieme potessero fare ciò che lui non poteva fare da solo. Claret si rese conto che la gente aveva bisogno di essere evangelizzata e che non c’erano abbastanza sacerdoti preparati e zelanti per questa missione.
Come Antonio Claret, il Rev.mo P. Christian Mary Ihedoro, il “Fondatore dei Clarettiani Nigeriani”, è solito raccontare con un po’ di nostalgia di come trasportasse tutti i membri della Congregazione in Nigeria in un vagone Peugeot 404. Oggi ci vorrebbero più di sei autobus di lusso per trasportare i Clarettiani nigeriani. Dopo la sua ordinazione, p. Ihedoro, che ha trascorso la prima parte del suo sacerdozio in Spagna, Inghilterra e Guinea Equatoriale, è tornato in Nigeria nel luglio del 1970, dopo la guerra Nigeria-Biafra. Durante quella visita perse i documenti di viaggio e non poté tornare a Malabo, in Guinea Equatoriale. Questo fatto divenne la felix culpa che fece nascere i Clarettiani nigeriani nel 1973.
Il 30 ottobre 2022 si è celebrata la Giornata della Famiglia Clarettiana e si è dato il via alle celebrazioni dell’Anno giubilare d’oro dei Clarettiani in Nigeria. La giornata è iniziata con una celebrazione eucaristica presieduta dal Superiore Provinciale della Provincia della Nigeria Orientale, P. Nathaniel Eke, CMF, presso la Parrocchia di Sant’Antonio Maria Claretta, Area “A”, New Owerri, Imo State. Nella sua omelia, il Superiore provinciale ha ringraziato Dio per la presenza dei Clarettiani in Nigeria da quasi cinquant’anni. Basando la sua riflessione sull’incontro di Zaccheo con Gesù, p. Eke ha affermato che,
“Dio è interessato alla nostra conversione e noi dovremmo cercare e desiderare di vedere Gesù come fece Zaccheo. Come il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto, così sant’Antonio Claret desiderava salvare le anime. Claret credeva che ogni anima meritasse di essere redenta e per questo era disposto a stare alle porte dell’inferno per evitare che qualcuno soffrisse le pene dell’inferno”.
Il Superiore Provinciale ha continuato: “Questa missione di riportare le anime a Dio, i Clarettiani continuano a farla oggi in tutto il mondo. Oggi i Clarettiani operano nei cinque continenti con quasi 3.000 membri, 24 vescovi, 2.233 sacerdoti, 114 fratelli e studenti in formazione. La Famiglia Clarettiana, che comprende gli Istituti di Vita Consacrata, le Società di Vita Apostolica e le Associazioni di Fedeli, che si ispirano alla fonte carismatica di Sant’Antonio Maria Claret, si sta espandendo in tutto il mondo”. La Messa è stata concelebrata da 13 sacerdoti clarettiani. La presenza visibile degli studenti clarettiani, delle Religiose di Maria Immacolata (Suore Clarettiane), delle Suore Missionarie di Maria Immacolata, dei laici clarettiani e dei parrocchiani della Parrocchia di Sant’Antonio Maria Claret e di altre parrocchie vicine dove i clarettiani lavorano, e degli studenti delle scuole clarettiane ha dato un tocco di colore alla celebrazione.
I punti salienti della celebrazione sono stati l’excursus storico dei Clarettiani in Nigeria, raccontato da uno dei primi frutti dei Clarettiani in Nigeria, il Rev.mo P. (Prof.) Izu Marcel Onyeocha, CMF. Ha raccontato con sentimenti misti di nostalgia e gratitudine la storia dei Clarettiani in Nigeria dal 1973 ad oggi. Il Superiore Provinciale ha svelato il logo del Giubileo, disegnato da uno studente clarettiano, Paschal Meke, CMF. Ha poi dichiarato aperto l’Anno giubilare con il tema: “Cinquant’anni di presenza clarettiana in Nigeria: Radicati e audaci”. È stata recitata la Preghiera del Giubileo e il coro della Parrocchia di Sant’Antonio Maria Claret ha eseguito una bellissima interpretazione dell’Inno del Giubileo – “Vedi, Signore, sono venuto”, composto dal Rev. Padre Rowland Onyenali, CMF.
Al termine della celebrazione eucaristica, i clarettiani e i loro collaboratori sono stati intrattenuti con una vasta gamma di attività sociali.
L’inizio delle celebrazioni del Giubileo è avvenuto contemporaneamente nelle sedi di missione dei Clarettiani nigeriani in Ciad, Ghana, Enugu, Lagos, Abuja e Nigeria settentrionale.