Haiti. Lunedì 15 febbraio si è portata a termine una storica riunione in cui hanno partecipato i Missionari Clarettiani di Haiti (i Padri Joachim, Beauplan e Anistus), di Jimanì (Rep. Dominicana) (i Padri Pepe e Roselio); l’equipe del governo della Delegazione delle Antille (i Padri Héctor, Alexis e Camillo) e i Secolari
Clarettiani, membri della Giunta di PROMICLA (Tomas Lamberty e Nancy Burgos).
Dopo un mese dalla tragedia, è arrivato il momento di prendere un po’ di respiro sulla situazione drammatica in cui vive ancora il popolo haitiano e analizzare con un poco do oggettività qual è la realtà della gente, dei Clarettiani che vivono in Haiti e in Jimanì e progettare insieme un piano di lavoro per rendere effettiva la solidarietà offerta da tante parti del mondo.
Analizziamo pure gli aiuti pervenuti con quelli che abbiamo e stabiliamo delle priorità a corto e lungo raggio. Senza dubbio, la prima di queste è la sicurezza della comunità clarettiana di Haiti. I nostri confratelli vivono ancora sotto le intemperie. Fino a che non consegniamo loro un luogo sicuro per vivere, sarà impossibile che possano aiutare gli altri. Così questo sarà il nostro primo obbiettivo.
In secondo luogo, desideriamo rendere operativa quanto prima la Chiesa di Sant’Antonio Maria Claret di Nazon. Perciò bisogna incominciare a portar via le macerie con l’aiuto della stessa gente della comunità. Non possiamo sperare nell’aiuto del governo né di altri, poiché ci sono già tante altre necessità a cui provvedere. Una volta portate via le macerie, cercheremo di comprare un tendone, sotto cui poter celebrare la Santa Messa con la comunità cristiana, che ha tanto bisogno di un luogo di preghiera per ricordare i familiari defunti e per chiedere l’aiuto divino.
Perciò cercheremo pure di procurare alla comunità una macchina per aiutarli a muoversi per la città. Abbiamo deciso di continuare la distribuzione di aiuti di prima necessità e di darli alla gente nei punti strategici del territorio parrocchiale.