Roma, Italia. Dal 10 al 13 dicembre 2024, il XLIX « Convegno Claretianum » ha riunito i partecipanti sul tema « Dialogo con l’Umano e il Divino: La Vita Consacrata nelle Chiese e Religioni ». Svoltosi nell’Auditorium USMI, questo evento di quattro giorni ha offerto conferenze accademiche, testimonianze e momenti di dialogo fraterno.
La giornata inaugurale, il 10 dicembre, ha esplorato le dimensioni antropologiche e psicologiche del dialogo. Il professor Luca Pandolfi, della Pontificia Università Urbaniana, ha presentato una fenomenologia comparata delle esperienze religiose, sottolineando l’importanza di ascoltare attentamente le realtà altrui senza imporre le proprie interpretazioni. A seguire, il professor Giuseppe Crea, psicologo della Pontificia Università Salesiana/Claretianum, ha affrontato il tema « L’Ascolto Attivo come Matrice dell’Identità Vocazionale », evidenziandone il ruolo nel sostenere l’identità vocazionale come risposta al dialogo umano e divino.
L’11 dicembre, il secondo giorno, si è focalizzato sulle esperienze interreligiose della « vita consacrata ». Il professor Lucio Sembrano, del Dicastero per il Dialogo Interreligioso/Claretianum, ha parlato di dialoghi radicati nella verità e nella carità, includendo iniziative intermonastiche dagli anni ’70. Le testimonianze hanno evidenziato diverse tradizioni spirituali:
- Nadjia Kebour, della Pontificia Università Urbaniana, ha presentato il sufismo come un cammino mistico che comprende pratiche ascetiche come la meditazione e la purificazione dell’anima.
- Svamini Shuddhananda ha condiviso la prospettiva induista sui percorsi etici, la meditazione e il superamento dell’egoismo per raggiungere la libertà spirituale.
- Roberto Catalano, dell’Università Sophia del Movimento dei Focolari, ha riflettuto sul dialogo interreligioso come un equilibrio tra identità e pluralismo.
Il terzo giorno, il 12 dicembre, ha approfondito la conversione e la diversità nelle tradizioni cristiane. La professoressa Donatella Abignente, della Facoltà Pontificia Teologica di Napoli, ha sottolineato la conversione continua come centrale nella vita consacrata. Tra le presentazioni figuravano:
- Fernando Rivas (Pontificio Ateneo Anselmianum) sul principio sacramentale nella vita religiosa cattolica.
- Martin Hoegger (Chiesa Riformata del Vaud, Svizzera) sulle comunità religiose protestanti storiche.
- Mervat Kelli (Pontificio Istituto Orientale) sulla ricchezza spirituale della Chiesa Ortodossa Siriaca.
L’ultima giornata, il 13 dicembre, ha trattato delle prospettive future. Carmelo Mezzasalma, fondatore della Comunità di San Leolino, ha parlato de « La Profezia della Fraternità nella Città Secolare », presentando la vita consacrata come segno di comunione in un mondo frammentato. Simona Brambilla, Segretaria del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata, ha sviluppato il tema: « Dove si trova oggi la vita consacrata e dove sta andando? ». Basandosi sul documento finale del Sinodo, ha sottolineato la necessità di una conversione personale ed ecclesiale, paragonandola al cammino dei discepoli di Emmaus e richiamando l’attenzione sulla testimonianza dei martiri.
Il XLIX Congresso del Claretianum ha offerto una ricca piattaforma di apprendimento e dialogo, affermando il ruolo della vita consacrata come ponte tra l’umano e il divino, le religioni e le culture, il misticismo e la profezia.
Fonte: Edgardo Guzmán, CMF, Claretianum, Bibliotecario.