UN RIASSUNTO DELLA PRIMA SETTIMANA DEL SINODO DEI VESCOVI 2018

Ott 7, 2018 | Cardinali e Vescovi, Notizie ecclesiastiche, Pastorale Giovanile e Vocazioni

Roma, Italia. Sono passati cinque giorni da quando è iniziata la XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi su Gioventù, Fede e Discernimento vocazionale. Di seguito è riportato un riepilogo di ciò che è accaduto durante gli interventi e i dibattiti durante questi ultimi giorni.

La prima cosa che i partecipanti al Sinodo hanno fatto è stata quella di pregare Dio di guidare queste tre settimane dell’Assemblea sinodale. Papa Francesco ha pronunciato il suo discorso di apertura in cui, tra le altre cose, ha affermato che il Sinodo dovrebbe essere un momento di condivisione e, soprattutto, di ascolto. Frequentemente non si è fatta attenzione alla voce dei giovani. Ha invitato i partecipanti a fare silenzio durante 3 minuti dopo ogni 4 o 5 interventi per assimilare ciò che era stato ascoltato. Mentre il discorso progrediva, parlava del clericalismo per scoraggiare coloro che credono che la loro vocazione implichi “potere” invece di “servizio” e per convincere i partecipanti che ciò non dovrebbe prevalere nel Sinodo. E verso la fine, in tono scherzoso, ha invitato i partecipanti a non farsi prendere dal pessimismo.

Con il progredire dei giorni, molti problemi sono stati affrontati, dall’immigrazione che colpisce soprattutto i giovani, alla credibilità della Chiesa, all’affettività e alla sessualità. Durante la terza e la quarta sessione, sono stati discussi altri problemi sociali, politici e religiosi che incidono sui giovani. Inoltre, la questione delle relazioni prematrimoniali e la difficoltà di spiegare la moralità sono state discusse senza che i giovani si sentissero giudicati, feriti e sentendosi lontani dalla Chiesa.

Venerdì uno dei padri sinodali, l’Arcivescovo Anthony Fisher, di Sydney, si è scusato con i giovani a nome dei dirigenti della Chiesa, non solo per il maltrattamento della Chiesa in termini di abusi sessuali, ma anche per non affrontare i fallimenti catechetici e pastorali, la cattiva predicazione, la catechesi o la direzione spirituale dei sacerdoti che non riescono a convertire.

Sabato, il quarto giorno del Sinodo, si è svolto un “viaggio nel mondo della gioventù“, un momento di festa di due ore nella Sala Paolo VI in Vaticano. Migliaia di giovani hanno espresso le loro domande al Papa, affrontando la vita, l’impegno politico, l’occupazione, l’individualismo, la solitudine, le reti sociali, i giovani lontani dalla Chiesa – più lavoro per i Padri sinodali -. È stata una notte piena di emozioni, canzoni, coreografia e umorismo. C’erano anche testimonianze di diversi tipi di giovani con diverse esperienze e realtà nella vita. Alcuni dei missionari clarettiani a Roma hanno preso parte a questo incontro con il Papa.

“Seguite il vostro cammino, guardate sulla strada, guardate l’orizzonte e non nello specchio, non sedetevi sul divano, come i pensionati, all’età di 24 anni. Se volete vivere come cristiani, vivete le beatitudini, non la mondanità o il clericalismo “, ha detto il Papa incoraggiando i giovani.

 

Vigil

Domenica 7 ottobre i Padri sinodali hanno riposato e un nostro confratello, uno dei Padri sinodali, Mons. Rubén Antonio González Medina, CMF, vescovo di Ponce, Puerto Rico, ha visitato la comunità della Curia Generalizia, ai Parioli. Gli abbiamo chiesto di dire alcune parole sul Sinodo, così come le sue speranze e i suoi sogni per questo Sinodo.

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