1 Ottobre

Ott 1, 2018 | Claret con te

«La parola è stata, è e sarà sempre, la regina del mondo».
Aut 449

LA PAROLA, REGINA DEL MONDO

Quando san Paolo si congeda definitivamente dai presbiteri di Efeso, indica loro i doveri come «responsabili del gregge di Dio», ricordando loto la fedeltà con cui lui ha cercato di compiere il suo incarico di apostolo e pensa di continuare a compierlo: «A me non interessa la vita, purché conduca a termine il servizio che mi è stato affidato dal Signore Gesù… » (At 20,24). In un momento delicato della sua vita, il P. Claret deve fare un serio discernimento sul fatto se deve continuare esponendosi a determinate persecuzioni o no; mettendo per iscritto le sue riflessioni, dice, come Paolo, che non gli importa tanto la sua vita quanto il portare avanti il ministero della Parola ricevuto dal Signore Gesù (cf EC III, p. 506).
Claret è nato per predicare. Un biografo moderno ha intitolato abilmente la vita di Claret Non posso tacere. Lo rendeva felice il fatto di predicare in un giorno fino a dieci o dodici prediche (!). Quando si sente obbligato a partecipare a qualche banchetto ufficiale, sta desiderando che si concluda «per correre al pulpito», poiché questo è il suo «cibo più saporito» (EC II, p. 351).
Secondo la Genesi quando l’uomo imponeva un nome agli animali, prendeva possesso di essi. Il filosofo Heídegger dice che, mediante il linguaggio, l’uomo diventa padrone del mondo, «pastore dell’ente». E la lettera di San Giacomo parla della grande energia della parola, che può dare vita e uccidere: «Con la lingua benediciamo il Dio e Padre e con essa malediciamo gli uomini» (Gc 3,9). Dobbiamo chiederci con frequenza che uso facciamo di questa formidabile facoltà che il Creatore ci ha dato. Claret è stato un mago della parola; teneva sermoni che duravano circa un’ora, e manteneva l’attenzione dell’uditorio. Con la sua parola glorificava Dio e offriva cammini di vita ai fratelli. Buona traccia per noi!

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