DISCERNERE CON DISPONIBILITA’
In quest’ultimo paragrafo della sua Autobiografia, il padre Claret ci mostra il succo della sua spiritualità: conoscere la volontà di Dio e compierla con la maggior perfezione possibile. Lasciando la Corte a causa del riconoscimento del regno d’Italia da Isabella II, egli voleva sapere se doveva continuare nel suo incarico di confessore reale o no. Mentre non ebbe chiara quale decisione prendere la sua unica risorsa fu la preghiera, per discernere la volontà di Dio.
Il padre Claret si servì di questo tipo di preghiera in molti momenti cruciali della sua vita: doveva saper se rimanere nella parrocchia di Sallent o andare in missione (1839); se continuare nella parrocchia di Viladrau o essere missionario itinerante (1841); se continuare con i suoi missionari della Congregazione appena fondata o accettare l’incarico di arcivescovo (1849). Nel caso di Sallent, chiese l’aiuto della preghiera a sua sorella Maria, che viveva con lui; nel caso dell’arcivescovado di Santiago di Cuba, i sacerdoti più importanti di Vic lo aiutarono a discernere la volontà di Dio.
Più che presentare una lista di richieste, l’oggetto della preghiera è percepire luce, imparare a orientare la propria vita. Secondo Gesù, obbedire alla volontà del Padre è l’unica strada per crescere nella nostra relazione fraterna con lui. La preghiera di discernimento del P. Claret è l’approfondimento del desiderio di consegnarsi pienamente alla volontà di Dio. La frase di Maria «fate quello che vi dirà» (Gv 2,5) è la norma di base per vivere il miracolo nelle nostre giare vuote.
Nel presentare le tue necessità al Padre nella preghiera di domanda, sei solito aggiungere: «Signore, non si compia la mia volontà, ma la tua?».