ENTUSIASMO
Lo zelo di san Paolo fu una delle molle che più fortemente mossero la vita apostolica del P. Claret sino alla fine della sua vita. Paolo lo entusiasmò (un verbo nella cui radice si racchiude un certo significato divino: ‘si deificò’, potremmo tradurre liberamente). Come a Paolo, Cristo fece perdere il sonno al Claret, riempiendolo di zelo. Lo zelo missionario è l’amore di Dio come sollecitudine smisurata per gli altri. È l’amore di Dio «non controllato» per un vertigine inspiegabile di donazione. La sua forza è l’urgenza. Bisogna fare il bene, farlo adesso, farlo in modo superlativo: il migliore.
I suoi effetti sono inconfondibili. Fa’ vedere il prossimo in un modo diverso e trasfigurato. Tutto in lui appare bello, anche i difetti. Alla sua presenza arriva a sentirsi indegno … perché l’amore vero genera sempre umiltà. Mette le ali ai piedi e genera un’attività poderosa e instancabile per fargli del bene a qualsiasi prezzo. È così forte la sua potenza che si arriva a cambiare le abitudini della vita e quello che appariva difficile e faticoso si trasforma in soave e gradevole. Una persona innamorata non si arrende mai di fronte alle difficoltà, spera contro ogni speranza … E, anche se non raggiunge i suoi obiettivi, considera impiegati bene i suoi sforzi. Lo diceva san Giovanni della Croce in un frase perfetta: «L’amore né stanca, né si stanca, né si riposa».
Un giorno si incontrò il P. Claret con gli scritti di san Paolo e riempirono un vuoto della sua anima. Da quel momento Paolo fu maestro e amico di Claret. Non era un personaggio fittizio. Poté ascoltarlo con l’orecchio del cuore. E, come Paolo, frequentò l’amicizia con Gesù nella sua casa che è la Chiesa.
Perché non proporre al lettore di queste pagine che si prenda la briga di leggere una delle lettere di san Paolo?
E perché non invitarlo, quando lo fa, a raccogliere alcune delle frasi che più lo «interpellano»?
Non se ne pentirà.