LASCIARSI GUIDARE
Che tema quello del’iniziazione, l’abbordaggio della vita! In questi tempi abbondano teorie e critiche legate all’educazione. Ma non si può negare la necessità di qualcuno, che con esperienza, ci aiuti a trovare la propria strada nella società e nella vita. E questo lo sperimenta anche chi decide di seguire Gesù.
Fu la necessità che sperimentò san Paolo dopo Damasco. Molti dei convertiti dei primi secoli la sentirono e per questo andarono dagli esperti Padri del deserto. La visse e la propose Ignazio di Loyola come chiave fondamentale degli Esercizi Spirituali, che non chiedono altro che la conversione e la crescita spirituale.
Claret nota che «i santi, per quanto illuminati fossero e con grande esperienza sui cammini di Dio, non si separarono da questa pratica»; affidarsi sempre a un maestro spirituale. Egli stesso la seguì con perseveranza in tutte le tappe della sua vita. Lo ispiravano le parole di Tobia (4,18): «chiedi consiglio alle persone sensate».
Conosciuta soprattutto come «direzione spirituale», oggi si chiama accompagnamento spirituale. Non si identifica con il ruolo -anche necessario- del confessore, anche se non si esclude che la possa fare la stessa persona, se ha la necessaria maturità, esperienza e doti del discernimento. È importante che il suo modo di fare sia quello di un discepolo di Gesù più che di uno specialista in psicologia o altra scienza. La fonte primordiale del suo discernimento non può essere altra che il Vangelo. E il suo cuore deve assomigliare a quello stesso del Signore Gesù, che è il Maestro.
Questo accompagnamento te lo possono offrire non solo i sacerdoti ma anche i religiosi, le religiose, o i secolari esperti nelle cose di Dio. Scegliere chi ti accompagna è una scelta esclusivamente tua.
Hai fatto già questa scelta?
Stai vivendo questo accompagnamento con serenità, con fiducia, con frutto?
Se ti accorgi che ti sta aiutando a crescere nella sequela di Gesù, hai già un buon motivo per rendere grazie.