CHE BELLI I PIEDI DEL MESSAGGERO!
Il Gesù che attrasse il Claret è quello dei vangeli sinottici: predicatore itinerante accompagnato da un gruppo di discepoli, sia uomini come donne, ai quali chiede anche di fare i «pescatori di uomini» (Mc 1,17). «Ma quello che più mi ha mosso è stato contemplare Gesù Cristo, Egli andava da un paese all’altro, predicando sempre; e non solamente nei paesi grandi, ma anche nei villaggi» (Aut 221).
Questo stile di vita non si limitò ai suoi anni giovanili; fece lo stesso quando era arcivescovo di Cuba. Sono curiose le peripezie di alcuni suoi spostamenti, come quella di attraversare le «alte montagne di Baracoa» dopo aver guadato 35 volte il fiume Jojó … (Aut 541). Nel chiedere un periodo di tempo per rimettersi in salute, dice a Isabella II «le fatiche che ho sopportato… dormendo alle intemperie…» (EC I, p. 1.1190). Senza dubbio il missionario-arcivescovo si dedicò e gustò molte volte il bellissimo testo di Isaia sulla missione: «Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza, che dice a Sion: regna il tuo Dio!» (Is 52,7), e gioì nel vedersi in continuità letterale con Gesù e con gli apostoli…
Tutta la Chiesa è chiamata a prolungare l’annuncio di Gesù; ogni credente deve essere un «altoparlante» che trasmette la Buona Notizia per il nostro tempo. Alcuni lo faranno alle frontiere della Chiesa, nella Missio ad gentes; altri, dai pulpiti delle antiche comunità cristiane o attraverso i grandi mezzi di comunicazione sociale; altri, trasmettendo la fede ai propri figli e celebrandola con loro nella pace del focolare…
- Una grande processione di camminatori, un grande coro di annunciatori!