Cari membri della famiglia Clarettiana
Ci siamo incontrati a Mülberg (Germania) nel Santuario della Stella di Maria, dove la comunità dei Missionari Clarettiani ci ha accolto con grande cordialità per celebrare il IX Incontro della Famiglia Clarettiana.
Tutti i rami sono stati convocati dal Movimento dei Secolari Clarettiani, responsabile dell’organizzazione della riunione e, infine, è stato possibile la partecipazione dei sei rami scusando per la loro assenza le Missionarie di Maria Immacolata e le Missionarie Cordimariane.
Ci siamo avvicinati a una chiesa in diaspora, in cui in una minoranza di cristiani (23%), i cattolici rappresentano solo il 3%. Abbiamo potuto condividere la fede nella celebrazione del rorate, aspettando e guardando l’alba della venuta del Signore in questo Avvento e abbiamo condiviso, con un dialogo ecumenico molto arricchente, le difficoltà che ha superato la chiesa perseguitata fino alla caduta del muro e quelle per una nuova evangelizzazione. Tutto questo processo è condiviso dalle chiese cattolica e riformata. Abbiamo anche avuto occasione di celebrare in famiglia la festa di Maria Immacolata, patrona delle Missionarie Clarettiane e delle Missionarie di Maria Immacolata.
Incoraggiati da P. Paul Smyth cmf come animatore, il nostro primo compito è stato quello di esprimere i nostri desideri per questi giorni: l’incontro fraterno e il raggiungimento di accordi che siano realizzabili e utili per tutti.
Ci sentiamo come una famiglia e come parti di uno stesso corpo. Abbiamo verificato che siamo una famiglia eterogenea che condivide lo stesso carisma, comprendiamo che la differenza fa parte della nostra ricchezza necessaria per l’evangelizzazione con gli altri, come sognato da Sant’Antonio Maria Claret.
Per questo, abbiamo esaminato e valutato la traiettoria di questi incontri iniziati a Roma nel 1984 e abbiamo riconosciuto che gli accordi che sono ancora validi oggi sono:
• Continuare a celebrare la Festa di San Antonio Mª Claret come una festa di famiglia.
• Lavorare per far conoscere la famiglia clarettiana dalla formazione iniziale.
• Convergere nei progetti e nelle azioni di GPIC, missione educativa, formazione, Ministero della gioventù professionale, ecc.
• Avanzamento della comunicazione come famiglia in rete.
Sul tema “Dialogo con la cultura per una nuova evangelizzazione“, siamo ricorsi alla persona di San Antonio María Claret come ispiratrice dei nostri atteggiamenti e delle nostre azioni:
• Claret ha sempre in mente la proclamazione del Vangelo, senza trascurare i reali bisogni della gente. Considera che Dio vuole la felicità dell’uomo, che è basata sulla fede.
• È un uomo colto, che usa la cultura per evangelizzare.
• Si adatta alle situazioni che deve vivere, è attento alla realtà, ascolta e risponde ai bisogni del suo tempo, secondo le condizioni delle persone a cui è rivolto.
• Usa tutti i mezzi a sua disposizione, in particolare la parola e i media, per rendere il messaggio del Vangelo accessibile a tutti.
• Vuole annunciare e realizzare il Regno in comunione, in risposta comune con gli altri.
Da questa riflessione su Claret, abbiamo raggiunto queste conclusioni:
• Anche se ogni ramo della Famiglia Clarettiana ha una propria cultura e diverse esperienze, riconosciamo l’identità carismatica che ci unisce. Tuttavia, dobbiamo approfondire i valori della “cultura della famiglia clarettiana”, affinché diventi un patrimonio comune che deve essere condiviso e trasmesso, dai processi formativi e dalle piattaforme apostoliche. Crediamo che il CESC (Centre for Claretian Spirituality) e altre iniziative possano essere uno strumento valido per questo.
• Abbiamo riconosciuto le differenze tra i nostri diversi istituti come ricchezza e opportunità, e vogliamo conoscere meglio le caratteristiche di ognuno di essi.
• Nel dialogo con le culture dobbiamo riconoscere i valori positivi che hanno come seme Dio, senza trascurare di denunciare quegli elementi che contraddicono il Vangelo. Per questo abbiamo bisogno di una conversione personale nel modo di vivere la mistica dell’incontro e della comunione.
• Riteniamo conveniente lo scambio di strumenti per migliorare l’esperienza dell’incontro con le culture: non credenti e lontani, altre religioni, migranti, giovani, nativi digitali … Ogni ramo sente queste conclusioni come proprie e illuminanti e noi vogliamo lavorare nella Famiglia Claretiana attraverso azioni concrete in ogni contesto culturale.
Abbiamo deciso di separare la presidenza dal coordinamento. Per il prossimo mandato di quattro anni, Maria del Mar Álvarez, Direttrice Generale dell’Istituto Secolare di Filiazione Cordimariana (HICM), è stata eletta presidente.
Speriamo che questo spirito di comunione vissuto in questi giorni tra noi permeerà tutti i popoli delle nostre istituzioni e tutte le aree della loro vita e missione.
Possa il Cuore Immacolato di Maria accompagnarci nel nostro comune viaggio di Famiglia Clarettiana.
Mühlberg, 9 dicembre 2017
Mathew Vattamattam, cmf Jolanda Kafka, rmi
Missionari Clarettiani Missionarie Clarettiane
Dulcinea Ribeiro, mc Fanny Fernandes, fc
Missionarie SAMC Filiazione Cordimariana
Bernardeta Arbaiza, sc M. Gracia Garcia-Baquero, mic
Secolari Clarettiani Missionarie della Ist. Clarettiana