Roma, Italia. I missionari clarettiani delle tre Case Generalizie e alcuni della Provincia Sanctus Paulus di Roma si sono riuniti sabato 19 marzo 2022 presso la Curia Generalizia per la solennità di San Giuseppe. La tradizionale celebrazione della festa del santo patrono della Curia Generalizia ritorna finalmente dopo due anni di assenza di riunione fisica causata dalla pandemia.
Riuniti nell’Aula Magna della Curia, Fr. Carlos Verga, CMF, Consultore Generale e Prefetto di Pastorale Giovanile e Vocazionale, ha svelato l’organigramma a forma di costellazione e il flusso di lavoro del governo per il sessennio 2021-2027. Il nuovo organigramma riflette la complessità, il sistema sinodale di governo e l’allineamento delle strutture al sogno congregazionale. Dopo la presentazione, i consultori hanno presentato brevemente i programmi delle loro rispettive prefetture. È seguito un breve forum aperto che ha permesso ai missionari curiosi di approfondire la complessità dell’organigramma presentato.
Dopo il simposio, tutti si sono recati nella cappella per i vespri. Come introduzione, il Superiore Locale e Archivista Generale P. Vicente Sanz, CMF, ha dato i principi e la storia dietro la celebrazione. Ha detto che le radici risalgono al trasferimento della Curia Generale da Via Julia alla sua sede attuale.
Fu nel Capitolo Generale del 1949 a Castel Gandolfo che fu deciso di dotare la Congregazione di una moderna Casa-Curia, sullo stesso terreno su cui si stava costruendo il tempio e vicino ad esso. Tre mesi dopo l’inaugurazione della Basilica del Cuore Immacolato di Maria ai Parioli (8 dicembre 1952), il 19 marzo 1953, il Rev. Peter Schweiger inaugurò la nuova Curia Generale. Quel giorno, il cronista scrisse: “Questo giorno è considerato come il giorno dell’inaugurazione della nuova casa – Curia Generale – come prova di gratitudine e riconoscimento al Patriarca San Giuseppe per la continua protezione e favore che ci ha dato, specialmente durante il periodo dei lavori di costruzione.”
Poi menzionò ciò che il Fondatore dei Missionari Clarettiani, Sant’Antonio Maria Claret, disse di San Giuseppe.
Come puoi vedere, c’è un’immagine in bronzo di San Giuseppe per ricordarci che è il nostro Patrono. E non solo per l’anniversario della data di inaugurazione ma anche perché è il co-patrono della Congregazione e per la devozione che Claret aveva verso di lui, che considerava un modello di equilibrio interiore e di pazienza.
Ha concluso con le parole di Sant’Antonio Maria Claret:
“Il 7 maggio 1865, alle tre e mezza del pomeriggio, il giorno del Patrocinio di San Giuseppe, Gesù mi disse di essere molto devoto a San Giuseppe e di ricorrere a lui con fiducia.” (Aut 831)
Anche i lavoratori laici della Curia generale si sono uniti alle preghiere e alla semplice cena e socializzazione che è seguita.