I clarettiani discutono del ruolo della Chiesa nell’accompagnare i popoli indigeni nella Giornata internazionale dei popoli indigeni del mondo

Set 15, 2021 | Apostolato, Popoli indigeni, Presenza all'ONU

New York, Stati Uniti. In occasione della Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni del Mondo, il Team Clarettiano delle Nazioni Unite ha organizzato una conversazione online con Clarettiani e laici che lavorano e servono i popoli indigeni, per discutere del ruolo della Chiesa nell’accompagnamento dei Popoli Indigeni. Questo evento si è svolto l’8 agosto 2021 e vi hanno partecipato una cinquantina di persone.

L’argomento della conversazione è stato: “Il coinvolgimento della Chiesa cattolica nel passato dei popoli indigeni del Canada: ruolo presente e futuro della Chiesa cattolica nel suo servizio ai popoli indigeni”. Dai due interventi che sono serviti come contesto per aprire il dialogo, sono state condivise le sfide e le esigenze di questo servizio missionario.

Il primo oratore è stato Darío Monsalve Mejía, che è il membro esperto indipendente del Forum permanente delle Nazioni Unite sugli affari indigeni. Appartiene al popolo indigeno Zenú di San Andrés de Sotavento, politologo presso l’Università Nazionale della Colombia e membro della Commissione Nazionale per il Lavoro e il Coordinamento dell’Educazione dei Popoli Indigeni della Colombia (CONTCEPI).

Il secondo oratore è stato padre Daniel LeBlanc OMI, missionario oblato, rappresentante della ONG presso l’ONU della Congregazione OMI e uno dei rappresentanti di Vivat International presso le Nazioni Unite. È di origine canadese e per diversi anni ha servito come missionario in Perù tra i popoli nativi dell’Amazzonia. Partecipa attivamente a diversi comitati di ONG presso le Nazioni Unite. Attualmente è segretario alla comunicazione del Comitato delle ONG sui diritti dei popoli indigeni.

Entrambi i relatori hanno riconosciuto che il ruolo della Chiesa cattolica tra i popoli indigeni non può essere visto nero su bianco, è necessario affrontare situazioni concrete e vedere ogni realtà nel suo contesto. Mejía ha espresso la necessità di smantellare tutte le strutture coloniali che sono state imposte nel rapporto con i popoli indigeni e ha affermato che la volontà dei popoli indigeni è quella di costruire relazioni di dialogo e collaborazione per costruire un mondo in cui nessuno sia lasciato indietro.

Padre Daniel ha condiviso il suo lavoro di coordinamento tra le congregazioni religiose con status consultivo nell’ECOSOC delle Nazioni Unite e l’importanza di continuare a sottolineare tutte quelle strutture e ingiustizie subite dalle popolazioni indigene. Ha spiegato la recente questione della scoperta di fosse comuni negli ex collegi indigeni del Canada e il ruolo della congregazione religiosa in questa materia. Ha invitato i religiosi a continuare a servire e formare i popoli indigeni per costruire un mondo migliore in modo che tutti vivano in pace e dignità.

A seguito degli interventi di Mejía e Padre Daniel, i partecipanti hanno espresso le loro opinioni e condiviso alcune delle esperienze clarettiane di accompagnamento alle popolazioni indigene in Indonesia, Filippine, India, Kenya, Nigeria, Guatemala, Costa Rica e Colombia. Il Procuratore Generale delle Missioni, Lord Winner CMF, ha anche condiviso i progetti clarettiani relativi alle popolazioni indigene. Questo dialogo è stato moderato da Rohan Dominic CMF, coordinatore del Claretian Team presso l’ONU. Questo evento ha avuto la traduzione simultanea in inglese e spagnolo.

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