8 Ottobre

Ott 8, 2018 | Claret con te

«Quando lasciai quelle isole [Le Canarie], il Signor Vescovo voleva darmi un cappello nuovo e un cappotto nuovo, ma non volli; portai con me solo cinque strappi nel mio vecchio cappotto, che la gente mi fece, perché si accalcavano intorno quando andavo da un luogo all’altro».
Aut 486

DISTACCO E APOTEOSI

Il P. Claret aveva una grande sensibilità estetica; non per niente aveva studiato disegno tessile. Lui stesso disegno il suo stemma episcopale, quello dell’Accademia di San Michele, le molte illustrazioni del suo Catechismo spiegato … Della sua gioventù a Barcellona, scrisse anni più tardi: «mi piaceva vestire, non dirò con lusso, ma con una certa eleganza» (Aut 72). Da allora, fuggendo da una donna seduttrice, uscì di casa così velocemente che si dimenticò il cappello; episodio «vergognoso» che non dimenticò mai. Di Gesù povero ricorda che morì «senza berretto e senza mantello» (Aut 429).
L’imitazione di Cristo povero e la preoccupazione di risparmiare per aiutare i poveri furono in Claret più forti della sua sensibilità estetica. Per la sua consacrazione episcopale non comprò la mitra, ma gliene misero -sembra dietro sua richiesta- una del defunto vescovo Corcuera, da lui ammiratissimo. Riguardo ai preparativi per il viaggio a Cuba, il suo vescovo di Vic gli consigliò: «Scriva al Nunzio e al ministro di Grazia e Giustizia, facendo presente la sua estrema povertà e la sua assoluta mancanza di risorse, che servono per attendere alle spese necessarie per raggiungere il luogo assegnato, e chiedendo che, o gliele anticipano o gliele regalano» (Epistolario Passivo I, p. 77).
Quello delle Canarie si ripeté a Cuba. Quando è chiamato come confessore reale (marzo 1857), volle partire immediatamente per Madrid; soltanto su richiesta dei suoi più intimi rinviò di quattro giorni, mentre un sarto gli preparava alcuni vestiti nuovi, e per lo meno degni, per presentarsi nelle stanze reali e ministeriali. Per Claret una veste cenciosa era un trofeo: lo rendeva simile a Cristo povero e gli ricordava la gioia e il contato con i suoi evangelizzati.

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