VENERAZIONE PER GLI ANZIANI
Nella nostra società, si ha l’impressione che solo i giovani possono avere capacità: continue novità, rapidi cambiamenti, spostamenti …
Coloro che per età o incapacità devono tenere un ritmo più lento, o hanno bisogno che si guidino in modo speciale, si vedono sempre superati, fuori rotta, messi in disparte. Danno semplicemente fastidio. Si pensa che siano ancorati al passato, quanto tutto si deve pensare e pianificare in vista del futuro.
È questo il tragico destino dei nostri anziani, spesso rinchiusi in pensionati. La ricchezza che hanno, che è la sapienza e l’esperienza, non viene valorizzata o manca tempo e tranquillità per approfittarne. Valorizziamo molto le conoscenze tecnologiche e molto poco la saggezza che porta con sé gli anni; molte volte forse ci scordiamo la sofferenza che porta con sé l’essere anziani. Ci dimentichiamo presto di quello che loro hanno fatto quando eravamo noi ad aver bisogno di ogni genere di attenzioni.
Claret visitava con frequenza gli ospedali e gli asili, e aveva una predilezione molto speciale per alcune Congregazioni di Religiose che stavano nascendo al suo tempo e che orientavano la loro attività principalmente verso l’attenzione agli anziani e ai bisognosi.
Un segno positivo della sensibilità umana della nostra società è la generalizzazione delle rampe come alternativa alle scale, perché possano accedere a determinati luoghi chi sta su una sedia a rotelle. Ma, in questi casi, si pensa agli anziani o, piuttosto, ai giovani impediti?
È una soddisfazione per noi, come lo era per il Claret, poter conversare con qualche anziano?