6 Maggio

Mag 6, 2018 | Claret con te

«La lettura più pia che possiamo fare è quella del santo Vangelo è […]. Lo dobbiamo meditare e adattare la nostra condotta con la regola di moralità che ci ha dato Gesù Cristo; lì si trova la verità, libera da ogni errore»
Lettera ascetica … al presidente di uno dei cori dell’Accademia di San Michele, Barcellona 1862, p. 450

PAROLA DI VERITÀ E DI VITA

Davanti all’immagine, che si è resa onnipresente nella vita moderna sino a creare la cultura dell’audiovisivo, la parola ha perso molto terreno, fino al punto di affermare che «se la porta il vento», «annoia» e è «offensiva». E, senza dubbio, la parola è essenziale all’uomo: è punto di contatto -dialogo- tra le persone. Per questo la parola acquista un rilievo speciale nel dialogo tra Dio e l’umanità.
la Parola alimenta una relazione personale con il Dio vivo, che vuole salvare e santificate tutte le persone. Quattro atteggiamenti dobbiamo tenere davanti a questa Parola. È necessario, in primo luogo, ascoltare la Parola nella sua rivelazione al mondo. Il primo atteggiamento dell’apostolo è quello di «chi sente la Parola», di ascolto di ciò che Dio stesso, in ogni momento, gli sta comunicando. Per questo bisogna contemplare Cristo, il volto di questa Parola incarnata e manifestata. Contemplare il volto di Cristo, per tenerlo impresso nella propria vita, come membro della Chiesa. In questa Chiesa, comunità dei riuniti nel nome di Gesù, la Parola si rende presente: in ogni persona, in ogni situazione e in ogni avvenimento. È proprio della vita dell’apostolo lasciarsi configurare dalla Parola. Finalmente, l’apostolo deve sempre in un atteggiamento di percorrere i cammini della Parola come espressione viva della sua vocazione specifica nella Chiesa. Deve mettere i piedi, nelle diverse direzioni e compiti, alla Parola, che si dirige a tutti i popoli, senza conoscere frontiere territoriali né limiti affettivi. La Parola di Dio, che è efficace, bisogna proclamarla in tutti i luoghi e con tutti i mezzi, poiché «i popoli vengono meno, soffrono la fame, da quando non ricevono più il pane quotidiano della Parola di Dio» (Aut 450).
Che cosa posso fare nel mio gruppo apostolico per la diffusione più efficace di libri e di opuscoli per quanto riguarda la formazione integrale dei credenti?

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