PER TUTTO IL MONDO
Claret formula una delle sue obiezioni, alla sua nomina di arcivescovo, con una delle sue frasi più caratteristiche: «Il mio spirito è per tutto il mondo». Un vero discepolo di Gesù deve avere un cuore aperto al mondo. Gesù Cristo, il missionario del Padre, abbracciò tutti dalla croce e offrì la salvezza gratuita al mondo intero.
Claret aveva un cuore grande, che desiderava offrire a tutti i popoli della terra la gioia piena di questa salvezza. Egli desiderava correre, correre e correre da tutte le parti, mettendo in guardia tutti quelli che si trovavano sulla strada della perdizione. Lo muoveva un’immensa compassione. Il cuore del missionario è così: è compassionevole e abbraccia tutti.
L’evangelizzatore che segue lo stile di Gesù non potrà stare nello stesso tempo da tutte le parti, ma il suo Spirito lo manterrà aperto all’universalità. Questo al tempo di Claret non era così facile come adesso, quando le notizie di qualsiasi punto del pianeta ci arrivano in tempo reale, quelle buone e quelle cattive, per rallegrarci o piangere con quanti gioiscono o piangono. Prima che i mezzi della comunicazione abbattessero le mura del mondo, già lo aveva fatto il cuore immenso degli evangelizzatori.
Possibilmente uno dei mezzi per raggiungere questa comunicazione cosmica può essere la meditazione di stile orientale. Concentrandosi sulla respirazione, evitando ogni pensiero, scopriamo che la nostra coscienza si espande fino ad abbracciare tutto l’universo. Allora inviamo le nostre vibrazioni affettuose e compassionevoli a tutte le nazioni e razze, agli esseri animati e inanimati che formano il mondo creato.
Questa ricca esperienza umana, però, è anche fecondata dalla fede cristiana e dallo spirito apostolico. Il nostro cuore si dilata secondo l’esempio del cruore di Cristo e della sensibilità universale di Claret.
- Ha questa ampiezza il tuo cuore?
- Apri le tue braccia per accogliere quanto esiste e quanti esistono?