20 Aprile

Apr 20, 2018 | Claret con te

«Allora compresi quanto convenga trattare tutti con affabilità e buona grazia, anche i più rozzi; e come sia vero che si ottiene di più con la dolcezza, che non con le brutte maniere e con l’ira».
Aut 34

L’ EFFICACIA DELL’AFFABILITÀ

Nel pensiero e nella letteratura di questi ultimi anni si è coniata l’espressione «intelligenza emozionale». Sicuramente hai udito parlare di essa; qualche volta hai letto qualcosa a questo riguardo. L’intelligenza non è una realtà unitaria né esatta. L’affabilità, la cortesia, la dolcezza suppongono la preoccupazione per l’altro, sia chi sia, e il rispetto solidale verso di lui. È, come siamo soliti chiamarla ora con un’altra parola, l’empatia. E questa è il modo di unirsi all’altro, a un livello più profondo, al di là del superficiale e del tangenziale, e di cercare di rispondere a quello di cui ha bisogno.
Questo è un atteggiamento positivo, benevolo (che «vuole il bene») e benefattore (che «fa’ il bene») ai familiari, ai vicini e alle persone sconosciute con cui ci possiamo incontrare alcune volte o di quando in quando di più. Con questa intelligenza emozionale si riaffermano e si perfezionano gli altri valori: la generosità e il servizio per mettere a disposizione degli altri il tempo così prezioso e altri non meno preziosi aiuti personali; la semplicità con la quale non si fa’ distinzione tra le persone per la loro condizione; la solidarietà nel prendere tra le proprie mani i problemi altrui facendoli propri; la comprensione, con la quale, mettendosi al posto dell’altro, riscopriamo il valore dell’aiuto disinteressato e gratuito.
Forse dobbiamo tener conto, tra le altre cose, dei nostri blocchi affettivi ed emozionali con determinate persone, in alcune circostanze. Questi blocchi che si concretizzano e si rendono visibili in mille maniere diverse, in atteggiamenti, arrabbiature, asprezze, durezze, stizze, rigidità, silenzi… Sicuramente, prima e ora, nel passato e nel presente, riconosci e gradisci quelle persone che ti hanno stimato, che ti hanno mostrato affetto, in modo gratuito, disinteressato, e cioè, senza altra intenzione o interesse che te stesso.
E tu, per esempio, cosa intendi per cordialità?
Ricordi qualche esperienza positiva di qualcuno che è stato o continua ad essere cordiale con te?

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