16 Novembre

Nov 16, 2018 | Claret con te

«Il catechismo agli adulti è il mezzo più proficuo che ho conosciuto. Con esso vengono liberati dalla loro ignoranza, che è maggiore di quanto si possa pensare, anche in quelle persone che ascoltano prediche con frequenza, perché i predicatori suppongono che l’uditorio sia istruito»
Aut 287

VIVERE LA FEDE RICHIEDE CONOSCENZA

La fede è, soprattutto, un’esperienza d’incontro con Dio per mezzo di Gesù Cristo. Non è un mero sentimento che cambia secondo il proprio stato d’animo. Quest’incontro si fonda su quello che Dio stesso ha voluto rivelarci quando è venuto e viene incontro a noi. Il riconoscimento di questa rivelazione per mezzo delle Scrittura e della Tradizione della Chiesa è imprescindibile perché la fede sia solida e possa entrare in dialogo con le culture. Molti problemi pastorali di oggi nascono da una grande ignoranza, di aver ridotto la fede a una mera esperienza soggettiva, a quello che io «credo», spezzando ogni vincolo con la comunità dei credenti, con quello che «noi crediamo». Non possiamo rendere reale ciò che non conosciamo.
Nel 1992 si pubblicò ufficialmente il Catechismo della Chiesa Cattolica come compendio attualizzato della fede; ma, per diverse ragioni, non ha ottenuto il successo che si sperava. Quando manca una base solida, tutto quello che si costruisce finisce per cadere. Claret fu testimone della mancanza di formazione di molti battezzati. Comprese quello che Gesù stesso dice nella parabola del seminatore. Se a colui che ascolta la Parola mancano le radici, quando sopraggiungono le difficoltà, sprofonda e si ritira (cf Mc 4,16).
Nel suo tempo Claret fu un grande sostenitore di un catechismo unico per tutte le diocesi di Spagna: voleva assicurare la formazione cristiana di base di tutti i battezzati. Ma non solo questo. Con l’obiettivo di aiutarli a vivere con più profondità la vita di fede, scrisse Il Cammino Retto, una specie di manuale della vita cristiana che raggiunse numerose edizioni. Oggi abbiamo bisogno di seguire un cammino simile. Non basta dire che «la cosa più importante della fede è amare il prossimo», per esempio. Bisogna dare fondamento a quello che crediamo sulla base della Rivelazione ricevuta. Diversamente, le nostre idee personali si pongono al centro ed è impossibile vivere una fede comune come Chiesa.
Soltanto la verità di Gesù ci rende veramente liberi.

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